Tradurre l'Onegin di Puškin. Strategie traduttive e poesia russa

Tradurre un romanzo in versi come l'Onegin di Puškin significa anzitutto definire una strategia traduttiva che tenga conto che in poesia "tutto significa": è bene perciò che il traduttore italiano chiarisca anticipatamente quali sono, oltre all'aspetto semantico, gli elementi formali del tessuto poetico che intende conservare ad ogni costo – le sue variabili indipendenti. La traduzione diventerà così un lavoro di ricerca che verrà verificato nel momento della traduzione vera e propria, obbligando a una ripresa dell'ipotesi traduttiva in una sorta di circolo ermeneutico. La validazione di questo processo traduttivo spetterà, come sempre, al lettore.


È Professore Ordinario di Lingua e Letteratura Russa all'Università di Urbino. Ha pubblicato un centinaio di titoli scientifici tra articoli e recensioni in italiano, inglese e russo, tra cui "Tradurre l’Onegin", Quattroventi, 2003. Ha tradotto e curato S.S. Averincev, L'anima e lo specchio. L'universo della poetica bizantina, Il Mulino 1988, A.P. Čechov, Il primo amore e altri racconti inediti, Ares 2018, A.S. Puškin, Evgenij Onegin, traduzione e cura di G. Ghini, Milano, Mondadori, 2021. E' consulente editoriale per Il mulino, RAI, CSEO, Antonio Vallardi. Nel 2006-07 è stato consulente storico-editoriale della minifiction televisiva "Guerra e pace", prodotta da Lux Vide e Rai Uno.