Roberto Serrai collabora dal 1992 con vari editori italiani come traduttore, lettore e (occasionalmente) revisore. Americanista di formazione, si occupa per lo più di saggistica e letteratura anglosassone. Da quest’anno ha ripreso a collaborare, come docente, con il Master in Traduzione ed Editing dei Testi dell’Università degli Studi di Siena. Ha all’attivo, finora, una settantina di titoli. Nel 2011 ha vinto (ex aequo) il premio Gregor von Rezzori – Città di Firenze per la sua nuova traduzione di The Great Gatsby di Francis Scott Fitzgerald. 


La traduzione come passo di danza: «Top Hat» di Robert Coover (e Fred Astaire, Hermes Pan, Irving Berlin e Mark Sandrich).

Il seminario, pensato per chi lavora con l’inglese (ma, ovviamente, aperto a chiunque) si propone di riflettere sulla recente esperienza di traduzione di un racconto di Robert Coover, «Top Hat», incluso nell’antologia Going for a Beer, oggetto di un interessantissimo progetto editoriale di NN editore. Lungo appena una decina di pagine, il racconto (del 1987) si ispira all’omonimo musical del 1935 che, in parte, «traduce» e reinterpreta in ottica intersemiotica. La musica del film, le parole delle canzoni, le immagini, le coreografie, gli oggetti di scena, tutto viene tradotto in parole da Coover per diventare veicolo e fabbrica di significati nuovi, la cui resa in lingua italiana si dimostra, come spesso accade, tanto complessa quanto intrigante.